LA GOCCIA
Era riuscito ad annientare ogni bella sensazione, a trasformare il ricordo di rare emozioni in una ferita. Da quella coltellata sanguinavano di nuovo odio, rabbia e delusione.
Un dolore immenso a cui seguirono i soliti “perché”. Perché infliggerle quel supplizio. Per lei, che era inconcepibile ferire deliberatamente qualcuno, quella domanda era una tortura ancora più pungente.
Ma come conoscere la ragioni altrui!
Col tempo era riuscita addirittura a pensare che forse l’aveva già incontrato, in quello che lei chiamava “il periodo fantasma”, e magari, inconsapevolmente, era stata lei la prima a ferirlo.
Passato il rancore emerse di nuovo il bisogno di giustificare, forse così avrebbe fatto meno male.
Un ossimoro di odioso amore.
Si era sbagliata di nuovo a valutare. Non ci voleva credere. Sembravano così vere quelle sensazioni… non potevano essere solo illusioni.
Cercava di mentire a se stessa e, utilizzando il sistema denigratorio, di guarire le ferite.
Ma era forte in lei il bisogno di capire almeno per chi aveva smesso l’armatura ed abbattuto i muri, rendendosi di nuovo vulnerabile.
Chi era realmente? L’uomo dolce, premuroso, onesto che le era sempre mancato e cercava da una vita o il solito egoista, narcisista che giocava con i sentimenti altrui?
Avevano conciliato un incontro “conoscitivo”, dato che lei si era resa conto che era solo un pensiero astratto. Ma lui continuava a tentennare, trastullandosi.
Forse lei era solo un gioco. Forse non era abbastanza.
Le sue percezioni erano state così “amplificate” nei suoi confronti che aveva pensato fossero anime affini… ma probabilmente non era neanche questa la reincarnazione in cui erano destinate a ritrovarsi.
Fantasie, ricordi, sogni, pensieri, erano tutti uguali… solo rumore.
Pian piano quest’ansia di capire, che sembrava tanto significativa, stava perdendo importanza.
Goccia dopo goccia il vaso stava traboccando e questo suscitava in lei un senso di liberazione.
Seppur lentamente il tempo stava compiendo il suo lavoro.
Sentiva che la quiete era vicina.
Ora sapeva che non era lei a “non essere abbastanza”, che meritava di più.
Voleva l’impossibile e doveva essere come voleva lei.
L’amore è si una conquista, ma dell’anima. Nessuno deve essere conquistato altrimenti non è a te destinato.
L’amore costa fatica, ma poi quando lo riconosci è facile, è dolce, è lì.
Devi solo goderne.
Un abbraccio
Dany
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