
MA ADESSO BASTA
Così si è sempre sforzata di comprendere la natura di questo essere che tanto la attraeva malgrado la sua grande diversità e che aveva percepito come indispensabile per la sua realizzazione.
Forse il primo e più importante sbaglio che ha fatto è stato proprio quello di volerlo capire, di voler analizzare le motivazioni che lo spingevano a compiere determinate azioni, ma soprattutto, di cercare di giustificarlo e PERDONARLO SEMPRE.
Questo suo comportamento ha costantemente avuto come diretta conseguenza l’auto-convinzione da parte del suo uomo di credere di essere sempre nel giusto o, meglio ancora, di credere di poter fare quello che voleva, a suo piacimento, tanto poi lei l’avrebbe compreso e perdonato.
A volte, le è sembrato che si prendesse addirittura la libertà di farle anche molto male, psicologicamente, senza porsi troppi problemi, quasi deliberatamente.
Non capiva che poteva essere lei, con il suo atteggiamento da crocerossina e santa protettrice degli uomini a dare loro il nulla osta a ferirla una volta, e poi ancora, e ancora, al punto probabilmente da non rendersi nemmeno conto del male che le procuravano.
Quando arrivava al limite della sopportazione, decideva che non poteva reggere ulteriormente e che doveva finire, passavano alla strategia delle scuse, del pianto e del pentimento, facendo leva sull’innato e sconfinato senso di pietà che sapevano molto forte dentro di lei.
E così tutto ricominciava e puntualmente si ripeteva nello stesso identico modo.
Un incubo continuo da cui non riusciva a risvegliarsi e che era lei stessa ad alimentare convincendosi che era la volta buona, che il “suo lui” aveva capito e che da quel momento in poi tutto sarebbe mutato.
Sarebbe cambiato per lei, per i suoi figli, perché aveva compreso quanto bene voleva loro, quanto male lui stava alimentando, quanto erano importanti per lui.
Povera illusa. Illusa!
Si perché alla fine, questo facevano i “suoi LUI”, la illudevano. Se ne stavano buoni buoni quelle settimane sufficienti a farla sbollire, a farla rilassare, in modo che tornasse il cagnolino fedele e comprensivo che loro volevano che fosse. Che lei pensava di dover essere per meritarsi il loro amore.
E poi di nuovo ecco la DELUSIONE, la sofferenza, i pianti, la rabbia ed il disegno si compiva nuovamente, uguale a quelli precedenti.
Ma adesso basta! Basta!
Questa non è vita….e si rende conto che non è nata con il compito di compiacere l’uomo. Forse il suo carattere poco conciliava con il personaggio della brava mogliettina che pensava sarebbe stato un ruolo semplice e naturale da ricoprire.
Forse, in altri tempi sarebbe stata l’unica alternativa di vita possibile, dato i diritti limitati che aveva il sesso femminile anni or sono, ma non negli anni 2000, quella di compiacere l’uomo non doveva essere per forza la sua MISSIONE.
Per fortuna poteva scegliere!
Ora è forte in lei il desiderio di vivere serenamente ed essere felice. E se non esiste un uomo in grado di darle questo, amandola e rispettandola, ha deciso, ne farà volentieri a meno. Può benissimo farne a meno!
Donna, come puoi pensare che ti voglia bene una persona che dopo averti fatto soffrire ripetutamente, sapendo di aver sbagliato, conta ancora sulla solitudine che potresti provare durante la sua assenza, o sulla paura che potrebbe impadronirsi di te al pensiero di dover risolvere da sola tutti i problemi che ti ha lasciato, per farsi perdonare e ristabilire lo stato di cose che aveva e che non apprezzava?
Ti rendi conto che ancora non sta facendo niente per cambiare, ti rendi conto che ancora non si prende la responsabilità dei suoi errori, ti rendi conto che ti sta facendo soffrire ancora e conta sulla tua sofferenza come arma per raggirarti…vuole tenerti legata a lui grazie alla sofferenza.
Non vuole vederti sorridere, non gli interessa renderti felice.
Per lui amare è sofferenza, vivere è sofferenza.
Anche se gli dai tutto, ti annulli completamente e vivi per compiacerlo, lui non sarà mai felice…perché la felicità non è nel suo DNA.
Ricorda, lui sa vivere solo nella sofferenza, ha bisogno di tensione, gli è utile e, se non ci sarà, farà in modo di crearla.
Un uomo così.. è meglio perderlo che trovarlo perché ti trascina nel vortice della sua insoddisfazione, della sua negatività.
Ossessione uomo, no grazie, meglio senza.



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